Skin

"Lo vedremo tra qualche giorno. Se io, Volkov e Sun non siamo morti tra qualche giorno, allora non erano spiriti."
"Se crepate mi prendo la tua pelle e me l'appendo in cabina."
"Ci sto. Ma devi meritartela prima."

L'involto abbandonato sulla branda di Oxossi non è stato infiocchettato, né avvolto in nient'altro che se stesso. Srotolandolo, rivela d'essere uno stralcio di pelle bovina conciata, dagli orli irregolari, non più lungo di un mezzo metro ed alto grossomodo la metà. Chi lo ha tatuato aveva tutta l'attrezzatura necessaria, ma una carenza tecnica ch'è evidente – le linee d'inchiostro sono sbavate, irregolari, informi come un paio d'ali rubate a un incubo o al ricordo fatiscente delle fauci di roccia scavate sui pendii montuosi dalla goccia affamata degli inverni piovosi di Bullfinch. Non ci sono firme, né biglietti. Magari è un regalo di Natale, magari una provocazione. Magari un avvertimento.



"Devi avermela strappata dalla schiena mentre dormivo"